Albertini, IGD SIIQ: condannati a crescere
La SiiQ presenta una semestrale brillante e guarda ad un futuro più grande
di Marco Luraschi
Italia • IGD SiiQ ha presentato un’altra semestrale da lustrarsi gli occhi, con tutti gli indicatori in forte crescita, alcuni anche oltre le previsioni, e soltanto gli ingressi complessivi nei centri commerciali all’insegna della stabilità. La SiiQ italiana specializzata nel settore retail prosegue dunque la sua crescita costante ma “equilibrata” come tiene a sottolineare il CEO Claudio Albertini che raccoglie in questi mesi i frutti di investimenti importanti in riqualificazioni e ampliamenti operati negli ultimi anni. Una realtà la cui sfida oggi è crescere ancora di più, per diventare un player di dimensioni maggiori e magari di peso europeo. “Devo dire che il primo semestre è andato davvero molto bene – commenta Albertini – i risultati sono quelli previsti nel piano industriale triennale 2016-2018 di cui oggi siamo esattamente a metà, anzi per alcuni aspetti siamo andati anche oltre le aspettative. Ci sono tutte le condizioni nel secondo semestre per migliorare il risultato dello scorso anno che era già il migliore di sempre. Sinceramente devo dire che un semestre così buono non lo ricordo da quando sono alla guida di IGD SiiQ. Siamo davvero molto soddisfatti”.
Anche questa volta registrate un utile di gruppo in fortissima espansione, come si arriva a questo risultato?
“Tutti i dati sono in crescita, un risultato netto di gruppo così elevato, 48,9 mln di euro di utile con un aumento del +84,6%, è dovuto ad una combinazione di fattori tutti positivi sommati ad una crescita del fair value. Oggi arriviamo ad un market value del portafoglio pari a oltre 2,210 mld di euro, abbiamo realizzato il piano di investimenti che avevamo in programma e andiamo verso il completamento del terzo grande progetto che abbiamo in Pipeline che è Officine Storiche a Livorno, dopo aver portato a termine i progetti su Ravenna e Grosseto. L’ampliamento di ESP Ravenna sta andando molto bene, abbiamo registrato 500.000 visitatori a giugno e pochi di meno luglio. Così come molto bene sta andando Maremà a Grosseto, che è davvero un bel centro commerciale molto apprezzato sul territorio. Su Livorno siamo quasi all’80% delle vendite della parte residenziale ed abbiamo ancora adesso alcune trattative in corso. Il progetto della parte commerciale di Officine Storiche sarà quello su cui saremo concentrati fino all’apertura prevista per la seconda parte del 2018”.
Altri investimenti sono in atto su Città delle Stelle, con una nuova galleria commerciale, e Gran Rondò a Crema con un restyling della galleria e una nuova media superficie.
Soddisfazioni arrivano da un portafoglio in Romania che corre anche grazie alla buona situazione economica del Paese.
“La Romania è un mercato che sta andando molto bene, in un contesto macroeconomico molto interessante con un aumento del PIL atteso del 4%, grazie anche a misure governative di sostegno. Abbiamo raggiunto un’occupancy del 96,9% che è quasi pari a quella italiana del 97,2%. Non abbiamo nessuna esigenza di vendere il portafoglio in un mercato che performa bene quindi andiamo avanti così e siamo contenti degli investimenti in riqualificazioni e miglioramenti dei centri che abbiamo portato avanti in questi anni. Se guardiamo ai canoni di affitto dei tenants in Italia abbiamo registrato un upside del 4,7% su 74 contratti sottoscritti, con un tasso di rotazione del 2%, in Romania invece l’upside è stato del 2,5% ma su 237 contratti sottoscritti con un rotation rate del 17,4%”. Particolare interessante su ampliamenti come ESP a Ravenna si è registrato un upside anche sugli spazi esistenti a dimostrazione che l’ampliamento degli spazi ha portato competitività crescente anche su quelli che già erano presenti.
Andiamo sui temi più finanziari, com’è il sentiment degli investitori internazionali?
“Il sentiment degli investitori è buono, durante gli investors day è stata molto apprezzata la qualità dei nostri buildings, dei nostri tenants e del merchandising mix dei nostri centri commerciali. La società piace ma scontiamo il rischio paese. Siamo cresciuti molto in questi anni, dal 2005 anno della quotazione abbiamo quasi quadruplicato gli asset, però a livello europeo siamo ancora piccoli, e come altre quotate italiane scontiamo un fattore dimensionale, il che pesa anche sullo sconto sul NAV del titolo che è pari ad un terzo ed è non giustificato a nostro avviso. Il questo senso va inteso anche l’accordo che abbiamo sottoscritto con Kepler Chevreux per rendere più liquido il titolo e stabilizzarlo dovessero esserci fluttuazioni eccessive sul mercato. Siamo condannati a crescere, questo è sicuro, ma siamo molto soddisfatti di aver investito fortemente nella riqualificazione del nostro portafoglio anche durante gli anni della crisi e questa politica oggi ci sta ripagando. Quindi dobbiamo crescere ma sempre mantenendo l’equilibrio finanziario virtuoso che ci caratterizza, condizione molto importante anche per il rating, per esempio mantenendo il Loan To Value nel range tra il 45% ed il 50%”.
Per crescere servono quindi anche acquisizioni sul mercato?
“Siamo molto attenti ai movimenti di mercato che siano in linea con i nostri target. Abbiamo visto recentemente l’operazione su Le Befane di Rimini che è stata molto interessante con valori che dalla crisi non si erano mai visti, e rappresenta un benchmark per il nostro settore soprattutto se pensiamo che parliamo di Rimini e non di Milano. Siamo sempre pronti a nuovi investimenti ma con il taglio giusto per noi”.