Ampi spazi di ulteriore rivalutazione
Dall’8 novembre scorso, data di pubblicazione dell’ultima newsletter, alla chiusura del 24 febbraio 2017, il prezzo dell’azione IGD ha messo a segno un recupero del 7,6%, nonostante sia stato condizionato da una percezione negativa del rischio-Italia. Il titolo IGD tratta a un ampio sconto in termini di P/NNNAV 2016 (44%), mentre il target price di consensus si trova a un livello del 33% superiore rispetto al prezzo attuale. Gli spazi di potenziale rivalutazione sono ancora più evidenti alla luce dei significativi progressi consuntivati nei risultati dell’esercizio 2016. |
Fonte: elaborazioni IGD su dati Borsa Italiana e EPRA
Dall’8 novembre 2016, data di presentazione dei risultati IGD dei primi nove mesi 2016, a oggi, 24 febbraio 2017, il prezzo del titolo ha registrato un progresso del 7,6%, essendo passato da 0,682 euro a 0,734 euro. Il percorso seguito dall’azione IGD in questi ultimi tre mesi e mezzo è stato caratterizzato d’altra parte anche da un’elevata volatilità. Il minimo di periodo è stato toccato il 21 novembre 2016, a 0,618 euro, mentre il massimo è stato raggiunto il 5 gennaio, a 0,759 euro, con uno scarto tra minimo e massimo pari al 22,8%.
Nonostante la solida situazione dal punto di vista dei fondamentali, che i risultati al 30 settembre 2016 hanno confermato, le performance del titolo IGD hanno risentito, da un lato, del peggiorato profilo di rischio dell’Italia e, dall’altro, di percezioni negative che hanno condizionato le valutazioni borsistiche dell’intero settore immobiliare.
Per quanto riguarda il contesto italiano, mentre i timori di una fase di instabilità politica a seguito dell’esito negativo del Referendum costituzionale del 4 dicembre scorso sono stati superati grazie alla rapida formazione di un nuovo Governo, è rimasta viva la preoccupazione degli investitori internazionali per gli interventi correttivi ai conti pubblici richiesti dall’UE, che l’Italia dovrà attuare in uno scenario di crescita il cui profilo rimane molto fragile. La percezione di un rischio-Paese più elevato è del resto eloquentemente rappresentato dal progressivo ampliamento dello spread tra BTP e Bund, recentemente ritornato attorno ai 200 punti base. IGD, che ha oltre il 90% dei propri asset in Italia e un flottante prevalentemente detenuto da investitori esteri, ha in parte riflesso tale scetticismo nell’andamento del prezzo del titolo.
Anche per quanto riguarda il contesto settoriale, IGD ha risentito di percezioni generalmente non favorevoli ai titoli del real estate europeo. I rialzi che si sono verificati da settembre 2016 in poi nei rendimenti obbligazionari europei, a fronte del progressivo consolidarsi di aspettative di “reflation” – ovvero di ripresa economica contestuale a inflazione – hanno infatti innescato un processo di rotazione settoriale all’interno dei portafogli azionari. I gestori hanno perciò acquistato titoli ciclici, mentre vendevano titoli dei settori difensivi: utility, telecom e immobiliari. Le società del settore property in realtà dispongono di uno scudo naturale rispetto al rischio-inflazione nella struttura stessa dei contratti di affitto, che sono indicizzati. Inoltre, le probabilità che più alti tassi di interesse si traducano immediatamente in più elevati oneri finanziari sono limitate grazie alle politiche di allungamento della durata media del debito che le società immobiliari hanno perseguito con successo mentre il costo del denaro era a livelli minimi. Sui titoli del comparto, nonostante queste considerazioni, in apertura d’anno sono rimaste vive le pressioni di vendita. In analogia con il settore di appartenenza, anche il titolo IGD negli ultimi mesi è stato oggetto di vendite legate a decisioni di rotazione dei portafogli, che prescindevano dalla validità dei fondamentali della singola società.
La pubblicazione dei risultati dell’ultimo trimestre del 2016 potrà, da un lato, permettere di verificare quanto i titoli ciclici siano in grado di tradurre il nuovo contesto di “reflation” in progressi concreti a conto economico e, dall’altro, potrà offrire nuovi elementi per legare maggiormente alla effettiva performance dei fondamentali le valutazioni borsistiche dei titoli del real estate, anche in considerazione del pesante re-rating subito in media dal settore in termini di P/NAV.
Al momento, sulla base del prezzo di chiusura del 24 febbraio 2017, pari a 0,734 euro, il titolo IGD tratta a sconto del 44% rispetto all’ EPRA NNNAV di fine 2016, che è pari a 1,29 euro.
Il target price di consensus, espresso dagli analisti in copertura sul titolo IGD, è attualmente pari a 0,98 euro. Alle quotazioni attuali, perciò, il potenziale di rivalutazione è superiore al 33%.
Dividendo proposto (esercizio 2016): 0,045 euro per azione |
Data stacco cedola | 22 maggio 2017 |
Record date | 23 maggio 2017 |
Data pagamento | 24 maggio 2017 |