Social Borgo: quando il centro commerciale diventa il luogo della socialità
Nel secondo semestre dell’anno ha preso avvio “Social Borgo. Verso un Centro Commerciale partecipato”, un progetto che ben rappresenta come IGD intenda dare ai propri centri commerciali una funzione nuova, di più ampio respiro rispetto a quello di essere luoghi dello shopping, interpretando le esigenze specifiche del singolo territorio.
Ne parliamo con Francesco Soldi, che ha vissuto direttamente le varie fasi del progetto, nel suo ruolo di Responsabile Marketing e Sostenibilità di IGD.
Come è nata l’idea di Social Borgo?
Abbiamo inserito l’idea nel nostro Piano Strategico 2019-2021. Pensavamo a portare in un Centro Commerciale qualcosa di molto innovativo, che avesse come punto di riferimento la “social street”, nata nel 2013 da un gruppo FaceBook di residenti in Via Fondazza a Bologna: un’iniziativa che in seguito si è diffusa in molte realtà a livello italiano e internazionale, con l’obiettivo di cogliere i benefici di una maggiore interazione tra persone che risiedono nella medesima zona della città. Questo concetto aderisce perfettamente alla nostra filosofia di potere arricchire il centro commerciale con un ruolo nuovo, in modo che possa offrire un’efficace risposta alle specifiche esigenze della comunità in cui si trova, siano esse in ambito culturale, sociale o sportivo… Abbiamo così iniziato a studiare il progetto con la Fondazione per l’Innovazione Urbana nel luglio scorso.
Perché proprio Centro Borgo?
Centro Borgo è stato il primo centro commerciale ad essere costruito a Bologna, nel 1989. E’ stato oggetto di un importante restyling nel 2015, quando IGD ha voluto renderne gli spazi più accoglienti e interessanti. Diciamo anche che Centro Borgo si trova in un quartiere nel quale risiedono 40 mila persone, che da sempre vivono il Centro Commerciale sia come tappa per la spesa quotidiana che come punto di incontro per esigenze collegate al tempo libero o al lavoro. In quanto immerso in un quartiere popoloso, nel tempo è sempre più diventato un riferimento per il territorio, anche in virtù di un continuo lavoro svolto in collaborazione con il Quartiere Borgo Panigale-Reno.
…E perché proprio la Fondazione per l’Innovazione Urbana?
Abbiamo scelto proprio la Fondazione Innovazione Urbana perché è il miglior partner per sviluppare progetti di coinvolgimento sulla città di Bologna: proprio per la sua natura pubblica, è un’organizzazione super partes, riconosciuta a livello locale perché da anni si occupa del complesso progetto del Bilancio Partecipativo. Non è solita collaborare con attori privati: essere riusciti ad averli al nostro fianco ci ha fin da subito tranquillizzati in merito alla bontà del progetto iniziale.
Come vi siete mossi per realizzare il Social Borgo?
Tutto è iniziato nel luglio scorso, con un’analisi condotta per individuare le esigenze del quartiere, attuata attraverso l’osservazione diretta delle attività e dei flussi all’interno del nostro Centro, interviste e colloqui con gli operatori della Galleria ed i frequentatori; in seguito, a novembre, dopo la conferenza stampa di presentazione del progetto, abbiamo aperto a tutti i cittadini la possibilità di avanzare le proprie proposte sia partecipando di persona all’assemblea pubblica che si è tenuta il 25 novembre sia attraverso la compilazione di un modulo online. Dopo un’analisi di fattibilità delle 15 proposte raccolte, che abbiamo effettuato con Fondazione per l’Innovazione Urbana e il Quartiere Borgo Panigale-Reno, durante le prime settimane di quest’anno abbiamo realizzato il laboratorio di coprogettazione, che ha coinvolto ancora una volta direttamente i cittadini, per testare la validità delle possibili alternative e giungere alla definizione delle proposte.
Chi potrà utilizzare questi nuovi spazi di socialità?
Nel Centro Borgo avranno luogo iniziative di singoli cittadini del quartiere, gruppi formalmente strutturati o del tutto informali, ma anche associazioni, gruppi culturali… L’obiettivo è quello di offrire un luogo per la promozione di iniziative inter-generazionali, interculturali, di sostenibilità ambientale, che abbiano un valore al loro interno. Saranno aperte a tutti coloro che vogliano partecipare, anche trovandosi semplicemente a passeggiare nel Centro Commerciale
Sarà uno spazio molto ambito…
Ci sono le premesse. Per questo stiamo definendo, proprio in questi giorni, un modello di governance per la gestione degli spazi del Centro. La ricchezza delle idee che sono subito emerse ci fa dire che abbiamo una grande occasione di rendere il Centro Borgo un luogo di aggregazione, cultura e tempo libero, in grado di rispondere in misura sempre maggiore ai bisogni del territorio. Non stiamo paracadutando un nuovo format, studiato a tavolino, ma stiamo dando un’opportunità ai desideri e alle esigenze di una comunità di trovare un luogo per concretizzarsi.
Quando partiranno i primi progetti?
Il 2 marzo è il giorno del kick-off. Invitiamo davvero tutti a seguire le iniziative sul sito web e sulle pagine FaceBook ed Instagram del Centro
Siamo curiosi: ci può fornire un’anticipazione sui progetti selezionati?
Ma certo. Ecco di seguito la descrizione completa degli 8 progetti:
- minicorsi di programmazione informatica, che toccheranno anche la tematica del rapporto tra bambini e videogiochi;
- corso di mediazione informatica destinato ai “tardivi digitali” ed agli stranieri;
- attività di studio e doposcuola;
- corsi su sani stili di vita ed accompagnamento alla pensione;
- laboratori di ceramica e decorazione su oggetti per disabili per favorire l’inclusione sociale e il superamento di pregiudizi;
- creazione di uno spazio che promuova l’aggregazione di una comunità di ballerini di break dance con un evento finale di presentazione;
- dimostrazioni e workshop di artigianato locale;
- incontri formativi per donne in attesa e neomamme